Articolo

Gazzetta del Sud - Domenica 22 Novembre 1998

Descrizione
«Mi sono sempre arrangiato. Tutto quello che ho me lo sono conquistato lavorando». Giovanni Amanti, 66 anni, di tanto in tanto, mentre parla nell'azienda di via Mario Aspa, si guarda le mani. Grandi, pesanti, segnate da più di mezzo secolo di lavoro ma sempre agili, e mai stanche. Grazie a quelle mani, Giovanni Amanti ha saputo farsi apprezzare, ritagliandosi pian piano uno spazio di notorietà nel campo delle costruzioni meccaniche e tornitura dei metalli. Fino ad inventare una macchina innovativa, strettamente legata alla produzione dolciaria tradizionale messinese, utilizzata per il taglio del torrone. E ora spera di poterla presentare al grande pubblico tv, partecipando alla trasmissione "I cervelloni". «Sono rimasto orfano di padre a sei anni. E da allora ho dovuto darmi da fare – racconta Amanti. Mi facevo da solo ogni cosa e persino la mia prima bicicletta l'ho realizzata da me». Durante il servizio militare, Giovani Amanti conquista il brevetto di istruttore tecnico, e poi diviene tornitore congegnatore. La vena creativa si fa sentire subito, sin da quando Amanti brevetta un curioso tergicristallo da lui inventato per il parabrezza delle prime "Lambrette". Grazie alle sue competenze tecniche, si fa pian piano conoscere da decine e decine di ditte cittadine, che si rivolgono a lui per ogni tipo di lavoro. Dalla riparazione di macchinari, anche molto complessi, alla sostituzione di parti metalliche, dall'intervento più semplice a quello più elaborato. E fu proprio grazie ad un cliente, particolarmente esigente, che l'inventiva del fantasioso tornitore superò brillantemente l'ennesima prova. Un notissimo pasticcere messinese, scontento delle macchine per la porzionatura del torrone presenti in commercio, ne commissionò una ad Amanti. Nacque così, nel 1986, il primo modello di quella che poi sarebbe diventata il "cavallo di battaglia" dell'officina di via Aspa. Tutta la famiglia si appassionò all'opera, non solo i figli Salvatore e Giuseppe (oggi 29 e 25 anni) che tutt'ora affiancano il padre nel laboratorio artigianale, ma anche la figlia più grande Anna (oggi 30 anni). «Tutti – ricorda Amanti – mi aiutarono a preparare la documentazione necessaria per brevettare la macchina. Facemmo tutto noi, compresi i disegni e le relazioni tecniche. Non fu facile avere il brevetto, ma alla fine lo ottenemmo». La particolarità di questa macchina, come spiega l'artigiano, consiste nel fatto che le lame, montate per il taglio dei blocchi di torrone, si autopuliscono, velocizzando le operazioni. Nel tempo, poi, la macchina venne sempre più perfezionata e oggi ne esistono due versioni: una automatica, che provvede pure alla glassatura del torrone e richiede solo l'intervento di due operatori, e una semiautomatica. E il fantasioso tornitore messinese ora vorrebbe "sbarcare" nel resto d'Italia e, perché no, anche all'estero. «Ho chiesto di poter partecipare alla trasmissione tv "I cervelloni" e spero di essere convocato. Il mio prodotto è ancora poco conosciuto, ma se avrà davvero successo potrei ingrandire la produzione e, magari, anche dare lavoro a qualche giovane disoccupato». Noi gli auguriamo di riuscirci.

GIORNALISTA: Natalia La Rosa